SERVIZIO IN ZONE DI GUERRA E URANIO IMPOVERITO

Il caso:

Appello dinanzi il Consiglio di Stato contro la sentenza Tar che ha negato l’annullamento del decreto del Ministero della Difesa, il quale aveva respinto la richiesta di riconoscimento dell’infermità di un Caporal Maggiore Scelto come dipendente da causa di servizio.

Il militare che aveva servito in condizioni difficili ed era stato esposto a munizioni contenenti uranio impoverito, è stato dichiarato non idoneo al servizio militare ma reimpiegabile nell’amministrazione civile.

Il Comitato di Verifica per le Cause di Servizio aveva espresso un parere negativo, non riconoscendo la malattia come conseguenza del servizio.

La sentenza aveva  respinto il ricorso, non trovando prove sufficienti di un nesso causale tra la patologia e l’attività di servizio, in particolare per quanto riguarda l’esposizione a uranio impoverito nei Balcani.

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso, annullato gli atti impugnati e riformato la sentenza del Tar.

I risultati della verificazione effettuata dal giudice di primo grado non sono stati sufficienti per negare con certezza, sia dal punto di vista fattuale che scientifico, un collegamento tra l’esposizione all’uranio impoverito e la malattia oncologica di cui soffre il soldato