PATOLOGIA ONCOLOGICA RICONDUCIBILE ALL’INQUINAMENTO AMBIENTALE CAUSATO DAI PROIETTILI AD URANIO IMPOVERITO

Il caso

Il Caporal Maggiore Capo Scelto dell’Esercito Italiano, impiegato quale “carrista” in missioni fuori area in Kosovo, Bosnia e Macedonia, ha richiesto il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio per una patologia oncologica. ➡️Nonostante la documentazione presentata, l’Amministrazione della Difesa ha respinto la richiesta
➡️ Il militare ha presentato ricorso chiedendo che la decisione venisse rivista e che gli fossero riconosciuti i benefici previsti dalla legge.
➡️Il CTU nominato dal giudice, specialista in Oncologia, ha accertato che la patologia denunciata dal ricorrente è riconducibile alle particolari condizioni ambientali od operative di missione. Le conclusioni del CTU sono supportate da esami obiettivi, documentazione medica e risultati istologici. La sussistenza del nesso di causalità è confermata dalla presenza di polveri micro  e nanodimensionate nel tessuto del paziente.
➡️Il Tribunale del lavoro ha accolto il ricorso: il ricorrente ha diritto al riconoscimento come soggetto equiparato alle vittime del dovere a causa della patologia tumorale contratta in particolari condizioni ambientali od operative durante missioni militari. Deve essere corrisposta una speciale elargizione e assegni vitalizi in base alla percentuale di invalidità.