Il caso
Il ricorrente, un Ufficiale Medico, ha contestato l’accertamento di invalidità e i benefici ricevuti a seguito di una patologia cerebrovascolare sviluppatasi durante una missione militare, per la quale è stato dichiarato non idoneo alle missioni all’estero. Ha richiesto una revisione dell’invalidità e il riconoscimento degli assegni vitalizi previsti per le vittime del dovere, sostenendo che le valutazioni effettuate non fossero corrette. Inoltre, ha specificato che il riconoscimento degli assegni vitalizi per le vittime del dovere dovrebbe partire dalla data della prima missione o dall’entrata in vigore delle leggi pertinenti.
Successivamente, ha presentato una richiesta al giudice del lavoro contestando il decreto emesso dal Ministero della Difesa che lo aveva equiparato alle vittime del dovere, con l’attribuzione di una speciale elargizione calcolata sul 10% dell’invalidità complessiva. Ha chiesto una revisione dell’invalidità e il riconoscimento degli assegni vitalizi previsti per le vittime del dovere, sostenendo che le valutazioni non fossero corrette. Dopo un’analisi dettagliata della documentazione medica, è stata accertata un’invalidità complessiva del 32,7%, superiore al 25%, e al ricorrente è stato riconosciuto il diritto ai benefici richiesti. I benefici decorreranno dal 1° gennaio 2006 per l’assegno vitalizio di €500,00 e dal 1° gennaio 2008 per lo speciale assegno vitalizio di €1.033,00. Il Ministero della Difesa è stato condannato al pagamento delle prestazioni e delle spese processuali.