URANIO. SECONDO PARERE DEL COMITATO DI VERIFICA ILLEGITTIMO PERCHE’ PRIVO DELL’ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO E DELL’INCIDENZA CAUSALE E/O CONCAUSALE

Il caso

Il ricorso trattato è stato proposto dalla madre erede di un giovane militare, arruolato circa venti anni fa come VFA e riconosciuto affetto ,qualche anno dopo, da una patologia tumorale che ne ha provocato il decesso.

Oggetto del ricorso è l’ottemperanza della sentenza del TAR del Lazio,in quanto il Comitato di Verifica, contrariamente a quanto stabilito in sentenza,  avrebbe omesso di adeguarsi al giudicato nonché di effettuare un’accurata istruttoria, non riconoscendo, nuovamente, dipendente da causa di servizio l’infermità di cui era affetto il de cuius.
Il Tar Lazio, nonostante l’apparente specificità  del parere e ritenendo che lo stesso non contenga  un’analisi concreta del caso, accoglie il nostro ricorso e per l’effetto dichiara la nullità  del decreto.
Le conclusioni del Tar Lazio
 “Le motivazioni riguardanti i possibili fattori alternativi, causali o concausali,della genesi della patologia, inoltre, sono trattati, nel parere de qua, in modo del tutto generico e la loro elencazione non viene seguita da un’analisi concreta della condizione del de cuius, di talché il procedimento logico seguito dal Comitato sembra teso solo ad escludere, in maniera che appare generica, la valenza causale o concausale delle condizioni di impiego del de cuius nella genesi della patologia, per quanto la stessa sia multifattoriale, senza, tuttavia, fornire delle spiegazioni alternative concrete e diverse dal fattore ignoto.
Per le motivazioni sopra esposte, il ricorso va accolto, nei sensi di cui in motivazione e, per l’effetto, va disposto l’annullamento del provvedimento con esso impugnato. Pertanto, in esito alla presente sentenza, il Comitato dovrà rivalutare l’istanza del ricorrente esaurendo, con le valutazioni e gli eventuali approfondimenti ritenuti opportuni, lo spazio tecnico-discrezionale ad esso riservato.”