In seguito all’esposizione all’uranio impoverito durante una missione in Iraq, un Maresciallo Capo della Croce Rossa Italiana ha sviluppato un carcinoma papillare della tiroide. Dopo aver visto respinte le richieste di riconoscimento della malattia e di un equo indennizzo, il militare si è rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale che ha annullato i dinieghi per mancanza di considerazione delle circostanze di fatto rappresentate e documentate dal ricorrente. Nonostante la sentenza favorevole, la Croce Rossa non ha adempiuto al giudicato, portando il militare a ulteriori azioni legali, tra cui la nomina di un Commissario ad acta.
Successivi ricorsi, nonostante pareri negativi, sono stati accolti dal Tribunale Amministrativo Regionale che ha ordinato il riconoscimento dell’equo indennizzo e un risarcimento per i danni non patrimoniali, con una valutazione peritale che ha ridotto il disturbo post-traumatico a depressione distimica cronica.
Il danno biologico permanente e il disturbo mentale sono stati valutati in 25 punti di invalidità.
Il Tribunale Amministrativo Regionale, basandosi su questa valutazione, ha ordinato alla Croce Rossa di proporre una somma adeguata come risarcimento.