Il caso riguarda il ricorso presentato da un caporal maggiore capo dell’E.I contro il Ministero della Difesa per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio per un Linfoma di Hodgkin che gli è stato diagnosticato.
➡️Il Ministero della Difesa ha respinto la domanda di riconoscimento, basandosi su un parere del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio che ha negato il nesso causale tra la malattia e le attività svolte dal ricorrente durante le missioni militari all’estero.
👤Il ricorrente ha impugnato il provvedimento del Ministero della Difesa presso il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sostenendo che l’insorgenza della malattia era dovuta all’esposizione a rischi chimici e radioattivi durante le missioni militari in Afghanistan, dove ha svolto compiti di controllo radiologico e chimico senza adeguate protezioni.
Ha inoltre evidenziato l’utilizzo di uranio impoverito nelle operazioni belliche e l’esposizione a sostanze nocive senza protezioni adeguate.
➡️Il Tribunale ha accolto il ricorso del militare, annullando gli atti impugnati del Ministero della Difesa. La decisione si basa sul fatto che il Comitato di Verifica non ha considerato adeguatamente i rischi a cui il ricorrente è stato esposto durante le missioni e non ha valutato in modo appropriato il nesso causale tra le attività svolte e la malattia contratta.
➡️ Il Tribunale ha sottolineato l’importanza di considerare i rischi a cui i militari sono esposti durante le missioni e ha stabilito che l’Amministrazione deve dimostrare la mancanza di nesso causale in modo convincente.
🔎 Il Tribunale ha condannato il Ministero della Difesa al pagamento delle spese processuali a favore del ricorrente.