URANIO. ADEGUATAMENTE PROVATO IL NESSO

Il caso

Luogotente dell’esercito italiano, pilota di elecotteri . Il militare nel corso della sua carriera aveva partecipato a diverse missioni in ambito internazionale, durante le quali aveva operato in ambienti bellici contaminati dai massicci bombardamenti con proiettili all’uranio impoverito.

La corte d’appello di Roma accoglie il ricorso :

“deve ritenersi adeguatamente provato il nesso eziologico tra le missioni svolte dall’appellante e le patologie descritte”