GIUDICE DEL LAVORO GARANTISCE BENEFICI DI LEGGE A MILITARE CORRELATO CAUSALMENTE CON L’ONCOEMATOPATOLOGIA DA URANIO

Il caso:

Militare dell’E.I. che ha svolto attività di addestramento con armi pesanti in poligoni italiani ed esteri e missioni di pace in Afghanistan.

🔎Il militare ha presentato un ricorso contro il provvedimento del Ministero della Difesa che aveva respinto la sua istanza per ottenere benefici in relazione alla sua patologia. Il rigetto era stato motivato sulla base di un precedente provvedimento che escludeva la causa di servizio, nonostante sia noto che non ci sia un rapporto di pregiudizialità tra la causa di servizio e il riconoscimento dei benefici come vittima del dovere.

➡️Il CTU, concordando con la consulenza di parte, ha affermato che il periziando, durante il suo servizio militare, è stato esposto a uranio impoverito e metalli pesanti, i quali possono causare patologie tumorali ed ematologiche. Le analisi svolte hanno rilevato un aumento di metalli pesanti nel sangue, tra cui cromo e cobalto in quantità elevate, potenzialmente correlati alla patologia oncoematologica.

🔎Alla luce di tali evidenze, il giudice del lavoro ha accolto il ricorso concludendo che il militare è stato esposto a rischi e fatiche superiori rispetto alle normali condizioni di servizio, a causa di circostanze straordinarie e fatti di servizio.