CORRELAZIONE CAUSALE TRA LA SINDROME DEI BALCANI E L’ESPOSIZIONE ALL’URANIO: IL CONSIGLIO DI STATO RESPINGE L’APPELLO DEL MINISTERO

✅️Il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno presentato ricorso contro una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che aveva annullato un decreto ministeriale.
🔎 La sentenza in questione riguarda un giovane militare che aveva partecipato a missioni internazionali di pace in Kosovo, Iraq e Libano, venendo a contatto con uranio impoverito e altre sostanze inquinanti.
🔎 Il militare è deceduto quasi dieci anni fa a causa di una grave patologia tumorale e aveva ricevuto un diniego dal Comitato di verifica per le cause di servizio, il quale aveva stabilito che la sua patologia non dipendeva da cause di servizio.
🔎 Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso ritenendolo infondato, poiché l’appellante sosteneva che il primo giudice si era discostato dalle conclusioni della verifica ordinata. Il giudice di prima istanza aveva motivato il proprio dissenso basandosi su elementi di fatto incontestati, come la presenza del militare in zone con uranio impoverito e senza dispositivi di protezione. Il caso è stato associato alla “sindrome dei Balcani”, termine utilizzato per descrivere patologie sviluppate da militari esposti all’uranio impoverito. La giurisprudenza ha stabilito che, anche in assenza di una legge scientifica che stabilisca un nesso diretto, è possibile riconoscere un rapporto causale basandosi su dimostrazioni probabilistico-statistiche.