Il caso in esame riguarda un ricorso presentato da una madre in favore del figlio, militare, deceduto a causa di un adenocarcinoma pancreatico con metastasi epatiche. Il figlio aveva prestato servizio in contesti operativi ad alto rischio, partecipando a missioni in aree di conflitto, dove era esposto a condizioni ambientali difficili e all’uranio impoverito.
Durante il suo servizio, il giovane aveva svolto compiti in territori segnati da conflitti, affrontando un elevato stress.
Dopo la diagnosi della malattia, la madre ha richiesto il riconoscimento del figlio come “Vittima del Dovere” per ottenere benefici assistenziali. Inizialmente, il comitato ha negato tale riconoscimento, sostenendo l’assenza di un nesso causale tra la malattia e il servizio prestato.
Il Tribunale dopo aver esaminato la documentazione prodotta, ha accolto il ricorso, riconoscendo il giovane come soggetto equiparato alle vittime del dovere.